martedì 7 luglio 2009

Il diritto di correre dietro a un pallone


East Gojjam/ “Beruh-tesfa” Orphan Association



È quasi tutto pronto, le tavole attendono i vassoi con il cibo, le bevande sono già state servite e si aspetta solo qualche ritardatario in questa domenica di festa e condivisione, organizzata dalla “Beruh-tesfa” (letteralmente “futuro luminoso”), associazione di bambini orfani creata qui a Debre Markos (East Gojjam Zone, Etiopia) dal CVM, che la sostiene economicamente e ne dirige e organizza tutte le attività, da quelle ricreative ai corsi di formazione, dal supporto scolastico alle campagne di sensibilizzazione sull'HIV/AIDS.
C'è chi, soprattutto le fanciulle, si dà da fare per preparare l'injera, pietanza tipica, e chi invece si dedica alla “cerimonia del caffè”. Nel frattempo, accanto a me, si è seduto il piccolo Abiy, 12 anni, della cui passione vengo presto a sapere: “È bello essere qui con tutti i miei amici. Insieme facciamo tante cose: organizziamo spettacoli, recite e poi giochiamo a calcio, che è ciò che preferisco.” Un'idea che il piccolo Abiy condivide con tanti altri, visto che le attività sportive promosse dal CVM nell'East Gojjam coinvolgono 450 bambini e ragazzi, maschi e femmine e non solo orfani, provenienti dalle woreda di Debre Markos ed Enemay.
Calcio, pallavolo e gare di velocità sono gli sport più gettonati e i tornei organizzati in estate rappresentano il momento clou per tutti questi giovani, vinca la squadra della “Beruh-tesfa”, quella di una kebele (come dire “quartiere”) di Debre Markos o quella dei ragazzini dello “Sheltering Program”, cui il CVM dà alloggio temporaneo, poiché, a differenza degli orfani della “Beruh-tesfa”, questi bambini di strada non hanno parenti in zona che li possano ospitare. Ai palloni, alle divise, ai premi e a tutto l'occorrente per le competizioni provvede l'Ong marchigiana, assieme ai suoi partner, in primis l'Ufficio di Woreda per lo Sport e le Attività Giovanili. Tutte le persone coinvolte in tali eventi credono nello sport quale veicolo di sensibilizzazione, informazione e mobilizzazione, utile a trasmettere messaggi importanti, tra i ragazzi e pure al pubblico, soprattutto per quanto riguarda la lotta all'AIDS, come prevenirla e starne lontani. Inoltre, avvicinando i giovani alla sana competizione, li si allontana da pericolosi e insani passatempi, spesso collegati a criminalità e malattie. L'attività fisica, in genere, è da sempre mezzo per sviluppare il proprio corpo e la propria mente. Il CVM lo sa bene e dà a questi bambini e ragazzi l'opportunità di divertirsi e stare insieme, condividendo esperienze, insegnamenti e pensieri.

Simone Accattoli

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