Due volti: una ragazza sorridente, ancora giovane e
spensierata; una donna adulta, dall’espressione triste, segnata in viso
dall’età e dalla fatica. Due facce della stessa medaglia, della donna africana,
ed espressione del cambiamento che avviene di frequente dopo il matrimonio: il
passaggio da donna a sposa è spesso accompagnato dall’assunzione di un enorme
carico di lavoro necessario per svolgere il ruolo di principale responsabile
della famiglia, della cura dei figli e dell’ambiente familiare. Pregiudizi,
usanze e costumi locali rappresentano ancora la donna come moglie e madre e
l’uomo come figura forte all’interno della coppia, fonte di decisioni e ordini
da rispettare.
Questa immagine per riassumere la condizione della donna in
Africa e per indicare qual è la strada per proseguire verso il pieno
riconoscimento dei diritti delle donne, affinché esse possano gioire della loro
vita matrimoniale. “L’essere forti, capaci di difendere i propri diritti e
tenaci nel combattere contro le violenze e le discriminazioni subite”… Questo
il sentiero che suggerisce Christina Mwita, facilitatrice del primo seminario
rivolto a 16 coppie sposate nelle Ward di Dunda e
Magomeni, Distretto di Bagamoyo. L’attività, che rientra nel progetto DADA –
Donne Attive e Diritti per tutti Adesso – finanziato dalla Conferenza
Episcopale Italiana, sarà svolta nei prossimi mesi in tutte le Ward del
Distretto di Bagamoyo e mira ad analizzare i rapporti di genere nell’ambito
della coppia e facilitare il dibattito tra i partecipanti su diversi temi:
diritti delle donne e dei bambini, divisione delle responsabilità/ruoli
all’interno della coppia, relazione genitore-figlio, violenza di genere, il
problema del sesso e delle gravidanze in età precoce, prevenzione e controllo
dell’HIV.
Il seminario rappresenta un’occasione di incontro per
discutere tali questioni affinché i partecipanti siano in grado di farsi
portavoce all’interno delle comunità in cui vivono dell’importanza del rispetto
tra i coniugi, dei propri figli, delle donne e dei bambini in generale.
Valentina Romagnoletti (Volontaria CVM - Tanzania)
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