PROGETTO MICROCREDITO
Il mese scorso abbiamo cominciato con Bagea un nuovo
progetto: si tratta di un progetto di microcredito rivolto alle ragazze di
Bagamoyo, teso a offrire piccoli prestiti per supportare e promuovere le loro
attività economiche, e sviluppare quindi le capacità imprenditoriali delle
ragazze oltre che elevare il loro status sociale. Dopo diverse settimane
passate con le colleghe di Bagea a raccogliere le candidature, a analizzare
insieme a tante ragazze del distretto lo stato delle loro attività economiche,
aiutandole a farle prendere coscienza di cosa voglia dire capire e realizzare
un business plan, capire la differenza tra ricavo e guadagno e come calcolarli,
conteggiare le spese mensili etc etc abbiamo finalmente selezionato 8 ragazze.
Sono le prime beneficiarie del progetto, a cui speriamo ne seguiranno tante
altre: l’intento è infatti quello di finanziare nuovi prestiti a nuove ragazze
non appena le attuali beneficiarie avranno ripagato.
Ieri sono andata insieme a Neema ad incontrare due delle 8
ragazze, Sikudhani e Magumu, nella ward di Kiwangwa, ad un mese
dall’ottenimento del prestito. L’intento, oltre che riscuotere la quota mensile
del prestito, era fare due chiacchiere con loro, per capire come stanno andando
le cose, se l’attività procede e se l’aiuto ricevuto sta dando i suoi frutti.
Sikudhani, 22 anni, ci ha accolto come sempre sorridente e serena. Lei ha
chiesto il prestito per il suo commercio di carbone: vende infatti carbone davanti
a casa e il prestito le serviva per sviluppare l’attività. In realtà oltre al
carbone Sikundahni ha un piccolo commercio di ananas (Kiwangwa è la ward delle
ananas!) e inoltre cuce e realizza vestiti che vende nel suo villaggio, ma ha
scelto di chiedere il prestito per il carbone perchè sa che è l’attività più
redditizia e dove i clienti sono più stabili, e con la quale può quindi sperare
di rafforzare meglio la sua posizione e le sue entrate future. Già solo dopo un
mese dal prestito ci racconta gli enormi progressi e sviluppi della sua
attività: con i soldi ricevuti ha potuto aumentare il numero di sacchi
acquistati e quindi di quelli che può vendere, passando da 20-25 sacchi venduti
al mese a oltre 40, con un notevole aumento del guadagno. Anche i clienti sono
aumentati e soprattutto si stanno “fidelizzando”: con orgoglio Sikudhani ci
dice che i clienti vengono da lei perchè ora sanno di poter sempre trovare del
buon carbone. La cosa bella è che Sikudhani non sta portando avanti l’attività
da sola: il marito, oltre a essere molto contento per lei e per la sua attività,
la supporta e l’aiuta: ha infatti un pikipiki con cui l’aiuta nel trasporto dei
sacchi di carbone. Ancora, Sikudhani è felice di poter adesso, con i suoi
guadagni, contribuire maggiormente alle spese della famiglia (cosa che rende
contento e più tranquillo anche il marito). Infine, la sua stessa posizione
nella comunità è in parte cambiata: Sikudhani ci ha raccontato con orgoglio di
come ora sia vista dalla sua comunità come una donna che combatte per i propri
diritti e per la propria attività economica, una donna che sta crescendo come
imprenditrice.
Anche Magumo, appena 20 anni, è molto contenta per il suo business.
Lei ha chiesto il prestito per sostenere e sviluppare il suo commercio di
vestiti (ha infatti un piccolo negozietto in cui vende gli abiti tradizionali
da cerimonia tanzaniani che compra a Dar es Salaam) e la sua attività di taglio
e cucito. Anche lei ha notato i primi progressi: con il prestito ha potuto
acquistare un numero maggiore di abiti e quindi aumentare le vendite; anche il
numero di clienti sta piano piano aumentando perchè trova una scelta di vestiti
più ampia e abiti meglio esposti. Magumo ha inoltre deciso di usare una parte
del prestito per comprare subito uno stock di vestiti per questa stagione, ma
conservare l’altra parte del prestito per acquistare un stock di vestiti più
avanti, per accordarsi ai cambiamenti della moda e del mercato e offire ai
clienti un servizio migliore. Anche lei, come Sikudhani, ha un marito che la
sostiene e l’accompagna, anche se purtroppo sottolinea di come tante persone
nel villaggio abbiano invece reagito al rafforzamento della sua attività con un
misto di invidia e gelosia: gelosia per il fatto che lei abbia ricevuto il
prestito e invidia di fronte al rischio di trovarsi le proprie attività
compromesse o messe a rischio da una nuova “avversaria” sul mercato. In ogni caso, sia Sikudhani che Maguno sono
apparse molto determinate nel portare avanti la loro attività e nel farla
crescere, guardando al futuro. Entrambe, mentre ci hanno consegnato la prima rata
del ripagamento del prestito, ci hanno detto: “quando finiamo di pagare questo
primo prestito, ne vogliamo chiedere un altro per sviluppare ancora di più le
nostre attività!”. Ed entrambe ci hanno detto: “continuate ad aiutarci, è
importante aiutare le ragazze, se nessuno ci aiuta per noi è cosi difficile
sperare e realizzare un cambiamento!”.
Bagamoyo, 30/01/2014
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