giovedì 22 marzo 2012

È arrivata l’acqua a Himbecho: la vita trasformata di Adebe Tute


L’accesso all’acqua potabile a distanze facilmente percorribili è una delle questioni più critiche emerse dallo studio di fattibilità condotto al fine di avviare il progetto Kebele – Himbecho, zona in cui l’acqua viene raccolta prevalentemente da sorgenti non protette o fiumi e le donne spendono considerevoli quantità di tempo per procurarsi l’acqua per la propria famiglia.  L’ intervento è stato iniziato nel 2010 e il CVM ha già sostenuto la costruzione di un pozzo trivellato motorizzato a cui sono collegati 17 punti d’acqua sparsi nelle 3 Kebele beneficiarie dell’intervento.
Prima dell’intervento del CVM la maggior parte delle comunità facevano uso di acqua sporca e di conseguenza la diffusione di problemi di salute legati alla scarsa igiene era molto alta. Per le donne inoltre camminare per più di due ore rappresentava un serio pericolo a causa delle violenze che potevano subire durante il cammino. Ridurre le distanze, rendere disponibile l’acqua potabile in punti più sicuri per le donne e migliorare le condizioni igienico sanitarie delle comunità locali sono i maggiori obiettivi che questo intervento vuole perseguire.
Da quanto evidenzia il monitoraggio che costantemente viene condotto nell’area, 13.077 persone hanno ora accesso a sorgenti di acqua pulita e per questo hanno avuto la possibilità di migliorare le condizioni igienico sanitarie in cui vivono. La distanza da percorrere e il tempo di attesa per procurarsi l’acqua è notevolmente diminuito perciò ora i beneficiari possono dedicare una maggiore porzione del loro tempo in lavori produttivi.
Ora i membri delle comunità possono andare a raccogliere l’acqua in diversi momenti della giornata, non solo alla mattina presto o nel tardo pomeriggio e questo fattore ha ridotto notevolmente i casi di violenze su donne.
Le donne hanno tempo a loro disposizione per attività produttive, come la preparazione di cibo, la raccolta di erba per il bestiame, l’avvio di piccole attività commerciali, oltre ad avere la possibilità di attendere riunioni locali su questioni sociali. Anche i bambini ne hanno beneficiato: ora hanno tempo per andare a scuola e per rilassarsi e giocare una volta tornati a casa.
Adebe Tute, ha 32 anni ed fa parte del comitato WATSAN del villaggio per la manutenzione del punto d’acqua che è stato creato nella kebele di Himbecho. Ha 4 figli e vive con il marito e la loro sussistenza si basa sulla coltivazione del loro piccolo appezzamento di terreno.
La sua difficoltà maggiore prima dell’intervento era la mancanza di acqua potabile che incideva negativamente sulle condizioni igieniche che poteva garantire alla sua famiglia e di conseguenza, causava le frequenti malattie dei figli. Figli che avevano anche poco tempo per andare a scuola perché di aiuto alla mamma nella raccolta dell’acqua.
Ora che l’impianto è finito lei e i suoi figli hanno molto più tempo a disposizione, i bambini per frequentare la scuola, lei per la produzione di ortaggi.

Tameralech Ketere, membro dello staff CVM  in Etiopia.