mercoledì 23 maggio 2012

Saa-ndani: gli incontri cambiano la storia



9 giorni di field, 9 giorni di lavoro sul campo, 9 giorni immersa nella natura incontaminata, 9 giorni senza tecnologia, senza elettricità né acqua.. 
E riscopri quei rumori che avevi da tempo dimenticato, il significato dell'ascoltare, dell'attesa, del riposo, della lettura, della vista, ma soprattutto della fantasia.. Mille pensieri ti passano nella testa mentre stai ore ed ore seduta ad ascoltare senza riuscire a capire molto. La mia mente fa mille voli per atterrare ogni volta in nuovi luoghi.. e si stupisce... si stupisce per i colori, i vivaci colori che qui ricoprono anche le donne più povere avvolte nei loro kanga e kitenge e mi fanno sentire ogni volta così vestita male e diversa.. 
Si stupisce perché ritrova ad ogni angolo, a Saadani come a Bagamoyo, pescatori che di sera aggiustano le loro reti per essere pronti per il giorno successivo... immagine che riporta inevitabilmente la mia mente al mio lido natio.. 
Si stupisce quando la mattina andando a lavoro con il daladala incontra gazzelle, zebre e leoni e pensa che qui in Africa tutto può ancora succedere... nel bene e nel male.. E ti senti piccolo di fronte a questa natura, al cielo sconfinato, alle luci rosse del tramonto mentre la sera torni a casa dall'ufficio, o alle luci dell'alba mentre la mattina vai a prendere il tuo autobus.. di fronte a questo disegno divino che qui mantiene ancora i suoi tratti originari.. ed appare nella sua magnificenza, grandezza e perfezione.
Ma scopri anche il tuo esser bianca, piano piano ne prendi consapevolezza, ed a volte ci sbatti contro, ti senti continuamente una voce nella mente che ripete la parola "mzungu" (europeo e per antonomasia bianco). E ti poni mille domande, su te stessa, sulla tua vita, sul tuo essere occidentale, sul tuo essere volontaria e cooperante, sulle relazioni che instaurerai in questi dodici mesi…
Quale senso assumerà questa esperienza? E non tanto per me, ma quale senso avrà per le persone che ogni giorno incontro ed incontrerò lungo il mio cammino?

L’esistenza delle persone, dei luoghi, è fatta di incontri, di incontri che cambiano la vita..  e chi può definire la bontà e la necessità di questi incontri? Proprio il nome Saadani, nei racconti dei suoi abitanti, è frutto dell’antico turismo e commercio, persone che andando ad una continua ricerca del tempo, si ritrovarono ad identificare il villaggio con l’orologio che si vi trovava al centro…  clock – inside… E così… benvenuti a SAA-DANI!!

Serena Morelli, volontaria in Tanzania

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