"Qui
a Soddo la stagione delle piogge è iniziata da un paio di settimane
e, nonostante il fango e l’acqua che arriva ovunque (anche
all’interno dei Bajaj blu a 4/5 posti, nel quale salgono 6/7 persone
a volta), non mi sta dispiacendo affatto.
C’è
un qualcosa di bello da vivere in ogni momento - così come in ogni
parte del mondo - solo che qui vedere il lato positivo delle cose è
molto semplice. L’ho capito perché, inaspettatamente, sto bene
anche quando aprendo il rubinetto non scende acqua, quando il
computer ed il cellulare sono scarichi e non si possono ricaricare
perché non c'è corrente e quando per colpa di un frullato di mango
e papaya o di qualche spezia non si dorme la notte. Non è una scelta, quella di stare bene. Come si fa a non essere felici di tutto, quando
ti trovi davanti bambini che giocano entusiasti con macchinette fatte
di bottiglie e tappi, con palle bucate, con corde fatte di foglie di
banano o che rimangono a bocca aperta davanti ad una penna colorata?
Viene voglia di costruire una corda di banano o biglie di fango anche
a me. Fango, sì, quello inizia ad essere un problema. Soprattutto quando
ci slitti sopra di continuo perché sai che prima o poi cadrai.
Comunque
sia, le
piogge tropicali
hanno un
fascino tutto loro difficile da descrivere. Piove per ore, piove
tanto, oppure piove all'improvviso, per poco, ma piove comunque
tanto. Sono secchiate d'acqua buttate in terra dal cielo, come se
qualcuno lassù trovasse divertente vedere la gente correre tra i
vicoli delle cittadine cercando un riparo. È
un momento in cui si è tutti uguali. Nei 60 secondi che passano
dall'inizio della pioggia alla cascata d'acqua, non si fa in tempo a
tirare fuori ombrelli, impermeabili, stivali da pioggia e parolacce,
si pensa solo a cercare un riparo. È
proprio quello il momento che preferisco, che mi affascina, quello in
cui nelle tue scarpe è entrata moltissima acqua ed i tuoi piedi sono
bagnati tanto quanto i piedi nudi dell'uomo accanto a te; oppure
quello in cui il bambino che di solito urla “ferenge” al tuo
passaggio non penserà a sottolineare che sei un estraneo, oppure il
momento in cui quella donna lì, in fondo, ha gli stessi tuoi capelli
arruffati e il tuo stesso broncio da pioggia improvvisa.
Poi però
pensi che il tuo broncio è per i piedi bagnati, per i capelli ormai
arruffati o per i panni stesi ad asciugare, mentre la donna
probabilmente sta pensando al suo piccolissimo bimbo andato a giocare
chissà dove, oppure al peperoncino messo ad essiccare, oppure alle
mille cose che ha da fare prima che finisca questa ennesima giornata.
A questo punto il tuo broncio scompare e cerchi di cogliere tutto ciò
che c'è attorno per farne ricordi. Non vuoi perderti nulla, perché
sai che anche l'asino che rimane impassibile sotto la pioggia può
insegnarti qualcosa, ed infatti hai imparato che per quanto è tanta
ed è fastidiosa questa pioggia, non corrode. Non succede niente se
invece di stranirti ed imbronciarti prendi un po' di pioggia, dopotutto quell'asino
è ancora vivo e ci sono
tante persone che continuano impassibili a fare ciò che facevano
prima, per le strade, sotto la pioggia.
Ad esempio i detenuti e le
loro guardie. Anche se piove qui non esistono i mini bus della
polizia penitenziaria, i detenuti si recano alla Corte a piedi, in
gruppi di 15/20 persone, circondati da una decina di guardie armate
di mitra. Camminano sotto la pioggia, guardandosi attorno, chissà se
si accorgono che piove oppure pensano al loro passato, ai loro sbagli
e a quello che sarà di lì a poco della loro vita.
A
quel punto inizi a camminare sotto la pioggia anche tu,
tranquillamente, a passo normale. Pensavi di essere derisa e puntata
da qualche ragazzino e invece nessuno ti nota, nessuno ti trova
diverso, passano degli studenti accanto a te e niente... ed ecco che
arriva l'affascinante momento in cui Madre Natura ci insegna che
siamo tutti uguali: se piove, piove per tutti, se l’aria è fredda
o calda, lo è per tutti, così come sono per tutti i terremoti, i maremoti e le primavere."
Cristina Toppo
Volontaria Servizio Civile in Etiopia
Volontaria Servizio Civile in Etiopia
Nessun commento:
Posta un commento