Quando il Martedì di
quasi ogni settimana si parte per 2, 3 o 4 giorni di visite di monitoraggio dei
progetti nei vari villaggi del Distretto di Bagamoyo, il primo pensiero che mi
passa per la mente è: “chissa cosa accadrà, chi incontreremo questa volta”;
perché ogni incontro lascia sempre qualcosa: un mix di emozioni che è difficile
da spiegare a parole e tanto meno da scrivere; troppi eventi si succedono, e
tante realtà diverse si mescolano.
Nell’ultima settimana
di Agosto, io, Giulia e Peace – facilitatrice CVM - siamo andate in monitoraggio
a Talawanda, un villaggio sulle colline nel Distretto di Bagamoyo. In
quest’area CVM ha raggiunto diverse donne e ragazze attraverso il suo progetto
di Microcredito e la più recente cooperativa Wandele SACCO, ed è proprio per
monitorare lo stato delle cose che siamo arrivate lì Martedì mattina.
La caratteristica che
differenzia Talawanda da altri villaggi è che per la prima volta 2 anni fa CVM
ha coinvolto le donne della tribù Masai nel progetto di Microcredito e Wandele
SACCO. A differenza di altre zone all’interno del Distretto di Bagamoyo, in
questa provincia la tribù Masai è presente in grandi numeri, ed è impossibile
guidare lungo la strada da un villaggio ad un altro senza incontrare o trovarsi
circondati da una loro mandria di mucche. Coinvolgere le donne Masai nei
progetti non è semplice, specialmente quando si cerca di coinvolgere un gruppo
piuttosto che una singola persona, ma gli sforzi e il duro lavoro di CVM hanno
portato ad un coinvolgimento di 6 donne
di età tra i 20 e i 60 anni. Quattro non sono in grado di leggere e scrivere ma
grazie all’aiuto di figli e nipoti hanno dimostrato di essere tra le più capaci
a gestire le loro finanze e, nel caso del progetto di micro-credito, a tenere
in ordine i conti.
L’incontro e l’affetto
dimostratole dalle donne Masai a Talawanda è un ricordo che mi accompagnerà per
sempre. In tutti i villaggi in cui andiamo Peace è sempre accolta con molto
affetto e rispetto, ma a Talawanda abbiamo ricevuto un’accoglienza unica. Le ‘mame
Masai’ ci hanno accolto con abbracci, canti di gioia e sorrisi enormi e la loro
gioia ed entusiasmo ci ha accompagnato per tutta la durata della visita.
In particolare a
colpirmi è stato il modo in cui Magdalena, la donna Masai più anziana del
gruppo, ci ha accolto. La sua gioia nel vedere Peace era palpabile, il suo
abbraccio era come quello offerto ad una sorella dopo un lungo periodo di
lontananza: ricco di felicità. La sua dimostrazione d’affetto chiara si é però
mischiata ad un po’ di rabbia, dettata dal fatto di aver saputo troppo tardi
del nostro arrivo in paese. Non ha così avuto modo di prepararci un’accoglienza
degna di nota: un pranzo ricco di carne (almeno una capra) accompagnato da
prelibatezze locali.
Grazie al sostegno
economico iniziale dato dal progetto CVM, tutte e 6 le donne Masai, così come
le altre beneficiarie, sono state in grado di iniziare attività economiche che
le hanno rese economicamente indipendenti e stabili. Magdalena ha allargato la
sua attività di allevatrice, acquistando polli e iniziandone la vendita in
aggiunta a quella di latte prodotto dalle sue mucche. Le altre ‘mame Masai’ hanno
acquistato pannelli solari e avviato individualmente delle attività incentrate
sull’offrire luoghi in cui è possibile ricaricare cellulari e altri apparecchi
elettronici dato che l’intera area non è ancora stata raggiunta dai cavi della
corrente elettrica.
Peace e Mama Masai |
Chiara Crenna
Volontaria Servizio Civile - Tanzania
Nessun commento:
Posta un commento