martedì 28 dicembre 2010

È Natale...


Carissimi,
Vorrei approfittare di un tranquillo momento serale, con le consegne fatte per far a tutti voi un piccolo saluto ed un augurio, come gia' molti di voi hanno fatto.
Ci stiamo lasciando alle spalle un anno non semplice, con molti cambiamenti e difficolta' ma anche pieno di senso e di prospettive nuove. Vorrei ringraziare tutti voi per la collaborazione e la serieta' con cui avete fatto il vostro lavoro in quest'anno. Credo che lo spirito che ci anima e' quello che fa la differenza nel nostro lavoro. A differenza delle imprese, nei momenti di difficolta' non possiamo far affidamento sugli utili accantonati negli anni di abbondanza. Le nostre riserve sono per persone nel momento del bisogno sanno dare quel di piu' che fa la differenza.
Il piacere di lavorare serenamente insieme e' un elemento importante del nostro quotidiano e fa la diffierenza.

Dopo domani e' Natale. Bethlemme e' lontana, lontana geograficamente, nel tempo ed a volte anche nel senso. E' difficile dare un senso al pupazzetto nel presepe o sotto l'albero. Tutto sommato non e' brutto da vedersi e non ci ispira sensazioni particolari.
Mi viene pero' da pensare alle tante Bethlem che ci sono in giro per il mondo e che ci saranno anche dopo domani, mentre noi, giustamente anche, stapperemo lo spumante alla fine di un buon pranzo.
L'immagine piu' recente che ho negli occhi e' quella dei mucchi di cartoni, alcuni con persone dentro, altri mucchietti vuoti in attesa della notte, sotto le pensilline della stazione Ostienze a Roma, domenica 19 dicembre, con le persone che passavano ai lati per andare a prendere il treno.
Penso anche alle tante "capanne" dell'Etiopia, che conosco meglio, dove a volte siamo stati invitati a prendere il caffe' per ringraziarci di un lavoro che abbiamo fatto. Con le mucche che sbuffano dietro la schiena. In quelle stesse capanne dove noi passiamo solamente per una "pausa caffe", si vive, si nasce e si muore, si cresce e si invecchia. Con le galline che razzolano per terra, le mucche che ruminano da un lato e qualche topo che a volte passeggia sui travi in alto. In queste capanne si partorisce distese su una pelle di mucca, messa sopra un piano di terra rialzato che funge da letto. Qui non non si raccolgono le cellule del cordone ombelicale e non c'e' il problema di quanti embrioni si possono o non si possono congelare. Abramo e Sara probabilmente vivevano in un posto simile a questo. Fuori della capanna ci sono sempre gli alberi, se non le quercie, dove sedersi all'ombra per parlare con gli ospiti, mentre le donne dentro preparano da mangiare. Certo in queste capanne non si ammazza il vitello grasso per festeggiare ed intrattenere gli ospiti perche ci sono solo poche vacche rinsecchite.
Quando penso a Bethlem penso a questo piu' che al presepe con le luci che pure fa tanto aria di Natale.

Credo che si addice proprio ai nostri tempi, ed a questi giorni, la frase del profeta "vanita' delle vanita', tutto e' vanita'".
Se pero' questi piccoli segni e questi momenti ci aiutano ad andare con la mente, ed a sentirci un po' piu' vicini alle tante Bethlem del Mondo e della Storia, allora, solo allora, non sara' pura vanita'.

L'anno che ci si apre davanti contiene tante speranze insieme alle tante difficolta'.
Si apriranno percorsi nuovi, strade ed opportunita' nuove, da percorrere ed esplorare, con fiducia. Qualche compagno di viaggio cambia strada e forse qualche nuovo compagno di strada si unira' a noi per fare un pezzo insieme. Di tutto questo siamo grati a Dio perche' "tutto e' cosa buona" e "niente di quello che e' stato seminato andra' perduto".

Approfittiamo in questi momenti per sentirci anche un po' piu' vicini a quelli accanto a noi che soffrono. Penso al Papa' di Chiara che passera' il Natale in ospedale, ed al papa' di Daniela che oramai da tempo il Natale lo celebra convivendo con la sua infermita'. Come non c'è una ragione per la sofferenza dei bambini africani, cosi' anche ci sfugge il senso della sofferenza intorno e vicino a noi. Cionostante cosi' come un gesto d'affetto puo' fare la differenza per una persona cara che soffre, analogamente un piccolo passo verso la giustizia fa la differenza per un mondo un po' migliore.

Auguri di Buon Natale e per un proficuo 2011 ma anche di pace e serenita'

Pace e Bene


Attilio Ascani, Direttore CVM

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