Martedì scorso qui era la vigilia di una festività, celebrata solo dagli ortodossi, per il ritrovamento della vera croce. Si dice infatti che la regina Elena, la moglie di Costantino, avesse voluto la missione per la ricerca della vera croce e che fu proprio lei, secondo la tradizione, a trovare il punto preciso in cui era sepolta. Qui ad Addis c’è la manifestazione più bella di tutta l’Etiopia proprio per questo evento. Una delle piazze principali, chiamata proprio Meskel Square (la piazza della Croce), la sera della vigilia ospita una grande rappresentazione fatta di danze e di sketch teatrali che ricordano il momento in cui la regina Elena partecipa al ritrovamento della Croce.
I balli e le rappresentazioni coreografiche sono davvero unici e spettacolari, vesti sgargianti e piramidi umane abbondano in tutti gli angoli della piazza, al centro della quale viene creato un gigantesco rovo di legna ricoperta da erba, che, a vederlo da lontano, sembrerebbe il nostro albero di natale ma privo di ornamenti. Alla fine delle celebrazioni arriva il Papa della Chiesa Ortodossa che con un cerimoniale appicca il fuoco alla pira a forma di croce. Spesso a questo rito seguono diverse feste nei quartieri con altrettanti piccoli roghi di croci in scala ridotta rispetto a quelli della piazza principale: di conseguenza, a tarda notte, Addis Abeba prende le somiglianze di una cittadina della profonda pianura padana, totalmente avvolta da nebbia e fumi a tal punto che procedere con i taxi sgangherati tipici locali, già normalmente un’avventura, diventa così una vera e propria scommessa.
Questa festa, riconosciuta nazionalmente, sottolinea poi ancora di più la pluralità religiosa che caratterizza questo paese, infatti se già si notano con la marcata separazione tra le feste mussulmane (prima fra tutti la fine del Ramadan) e quelle non, quest’occasione crea una ulteriore separazione tra gli ortodossi e i protestanti. Io partecipo con curiosità ed interesse ad una di queste piccole feste organizzata da un gruppo di ortodossi residenti in un grande condominio di un quartiere di Addis Abeba, il condominio in cui abita anche la mia amica Irmech con due ragazze, Aberash e la “piccola” Mitu1; ognuno partecipa portando qualcosa, chi contribuisce con casse di bibite, chi con bottiglie di whisky, altri con dabbo o ambasha due diverse tipologie pane locale; ma il pezzo forte del menù, come nella maggior parte dei menù di festa è costituito dalla carne di pecora: siamo così tanti che noi di pecore per la serata ne abbiamo sei.
Marta Bonalumi
(Volontaria CVM - Etiopia)
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