lunedì 5 dicembre 2011

World AIDS Day a Bagamoyo


1 Dicembre 2011, Mercato del pesce di Bagamoyo. Qualche barca giunge a riva, i pescatori saltano giù e le spingono fino alla spiaggia. Altri gettano in mare le taniche gialle piene di olio proveniente da Zanzibar e, dopo averle legate l’una con l’altra, le trascinano fino al punto di carico. Le donne stanno sotto capanne dal tetto di lamiera a pulire e friggere pesce. Il via vai di persone è continuo, come tutti i giorni, ma oggi chi passa per il mercato si ferma a leggere il cartello che li avvisa che è possibile ricevere un servizio di VCT gratuitamente. VCT sta per Voluntary Counseling and Testing ed è un servizio a disposizione di coloro che volontariamente decidono di sottoporsi al test dell’HIV ricevendo una doppia sessione informativa, una prima e una dopo il test dell’HIV. 

 1 Dicembre 2011 è la Giornata Mondiale dell’HIV/AIDS e CVM, in collaborazione con l’Ospedale di Distretto, ha deciso di portare il servizio in mezzo alla gente. Questo è solo 1 dei 32 eventi che CVM ha sostenuto quest’anno. La scelta di avvicinare il VCT ai pescatori non è casuale. Secondo recenti dati forniti dalla FAO, il tasso di diffusione dell’HIV/AIDS nei villaggi di pescatori è dalle 5 alle 10 volte più elevato rispetto a quello registrato nei villaggi rurali a causa dell’alta mobilità dei pescatori, degli orari di lavoro, dei guadagni insufficienti e del difficile accesso alle informazioni e a servizi sanitari. Il tasso di diffusione dell’HIV sembra essere ancora più elevato tra le donne che lavorano nei villaggi costieri a causa della loro posizione economico e sociale. Nonostante ciò, le comunità di pescatori non rientrano tra le priorità di molte campagne nazionali di sensibilizzazione sull’HIV e/o di interventi di istituzioni o organizzazioni internazionali. 

Ma oggi, al mercato del pesce, tanti dopo aver letto il cartello hanno deciso di parlare con la dottoressa e sottoporsi al test, tanti, soprattutto ragazzi tra i 16 ai 30 anni, hanno voluto sapere e non hanno avuto paura di essere giudicati dagli altri e stigmatizzati come sieropositivi. C’è chi ha saputo e voluto cogliere questa opportunità e chi invece ha preferito non fermarsi, ha preferito non sapere, ma non ha potuto non vedere chi invece il test lo ha voluto fare, diventando testimone inconsapevole di cambiamento. Cambiamento necessario per “Arrivare a Zero” -  Zero nuove infezioni, zero discriminazioni, zero morti AIDS-correlate. 


Daniela Biocca (Volontaria CVM - Tanzania)

2 commenti:

Unknown ha detto...

non bisogna mollare, è grande anche una piccola grande iniziativa, il famoso piccolo seme che dinterà una quercia

Unknown ha detto...

non bisogna mollare, è grande anche una piccola grande iniziativa, il famoso piccolo seme che dinterà una quercia