Sono le 16.00 è arrivato il momento … finito di impacchettare, come mio solito, le valige da profuga, carichiamo tutto in macchina e partiamo. Inizia a nevicare. Un amico ha la gentile idea di mandarmi un sms: ”anche il cielo ti saluta con la neve, regalandoti un po’ di atmosfera natalizia da portare con te” e io penso:”mannaggia l’oca, proprio adesso doveva iniziare a nevicare?! Non poteva aspettare altre 3 ore??!!! Non ci basta il traffico normale dell’ora di punta della tangenziale di Milano … no anche la neve ci vuole!” va bhe, Via Via, che è tardi, l’aereo parte alle 19.15!
A metà strada parlando con mamma e papà realizzo che il check-in chiude almeno mezz’ora prima del volo … mhhh sono le 18.00 siamo a San Giuliano imbottigliati in un traffico mai visto! Macchine, camion, neve casino … nooo perdo l’aereo!!!Ma cavolo, e si che me l’hanno detto 1000 volte di andare via prima perché a San Donato ci sarebbe stato molto traffico! Ma chi immaginava un casino così?
la lampada non è stata la pietra dello scandalo ( e chi vuole intendere, intenda) saremmo rimasti comnque imbottigliati.
“Dai papà fai guidare me che la faccio tutta in corsia d’emergenza! tanto anche se mi ritirano la patente non mi servirà per un anno.”
Ma papà “NO…guido io!” E se l’è sparata tutta lui la corsia d’emergenza, col rischio ritiro patente e multa esorbitante. Cosa non fa un papa per una figlia..”Papà ma tanto non arriviamo sono le 18.40 e non siamo ancora all’uscita”..Intanto chiamo un mio amico per avere in numero Lufthansa, ma chiaramente non esiste un operatore col quale parlare perché siamo tecnologici noi..prema 1 per l’inglese prema 2 per il cinese…e l’operatore?!! Ma oggi qualcuno non vuole che io parta…
E neve… e neve…
Non so papà come abbiamo fatto, ma io alle 19 ero in aeroporto.Mi butto giù dalla macchina e mi fiondo dal primo stuart Lufthansa che vedo … con tutta l’enfasi possibile lo supplico di imbarcarmi sull’aereo, anche senza bagagli (dopo una settimana che li preparavo con cura) l’importante è che io parta! Ero agitatissima, mancavano 15 min al decollo… “Guardi signorina”, (mi dice lo stuart) “forse ce la facciamo anche ad imbarcare i bagagli perché il volo è in ritardo, causa neve” THANKS GOD!!! E Grazie a mamma che ha pregato per tutto il viaggio!
Saluto i miei abbastanza rapidamente e VADO….ma n’do vado??? Aereo di 2 ore in ritardo quindi? Coincidenza a Francoforte persa! E va bhe almeno non è colpa mia! Cosi mi danno taxi ed albergo tutto rigorosamente già pagato da loro e mi dicono di ripresentarmi la mattina per il volo delle 10.00.
Dopo una notte in albergo ora aspetto solo di respirare l’aria d’ Etiopia…
Come inizio non c’è male, ma fortunatamente all’aeroporto trovo le ragazze subito che mi sono venute a prendere, una la conoscevo già le altre hanno facce simpatiche, meno male..il primo impatto è stato positivo.
Chiacchieriamo subito in macchina del più e del meno, nel frattempo osservo la città che mi scorre sotto gli occhi e cerco di intravedere che succede verso le 8.00 di sera in queste vie grandi del centro. Dall’aeroporto ci mettiamo una mezz’oretta ad andare a casa, passiamo dalla parte centrale di Addis Abeba e con mio stupore incontro un panorama completamente diverso da quello che mi ero immaginata. Immaginavo qualcosa più o meno come Nairobi, una grande megalopoli africana, con grandi ed alti palazzi ovunque, invece mi trovo tutti edifici bassi, rigorosamente con tetto in lamiera, piccoli negozietti a bordo strada che costeggiano le vie del centro. Un immagine cosi tranquilla, da non credere, pochissime luci… è sera e i negozi sono già chiusi, le strade asfaltate nella zona centrale hanno anche uno spartitraffico a volte con del verde nel mezzo. Ogni tanto sorge un grande palazzo in costruzione dove si più vedere solo lo scheletro in calcestruzzo armato e una fitta rete di pali stortissimi e alla vista molto precari, che servono da impalcatura. Mi hanno detto che 5 anni fa non esisteva neanche l’ombra di queste nuove costruzioni, ora invece pare che ne stiano costruendo abbastanza, ciò significa che un pochino l’economia inizia a girare anche qua.
Bhe arrivata a casa era buio e sono stata 5 minuti giusto per posare le valige e via per il centro ancora! Serata a base di cibo e musica tradizionale, bello, se non che, almeno mi ha ralletato la sorpresa della vista della casa … lascio perdere i dettagli vi dico solo che sembra una casa ante guerra senza più manutenzione..va bhe poteva andare peggio..come dicono qua “checcherellam” e cioè non c’è problema! Ancora non sapevo della perla…
L’indomani mattina pronta per connettermi ad internet ho avuto una bellissima sorpresa! L’ufficio va col modem, con la linea telefonica che per aprire una pagina ci mette 10 min ( e non sto scherzando) e continua a saltareeee!!!! Tra l’altro non riesco ad installare il modem sul mio pc, ergo non ho internet!!!
Assurdo … lo sapevo che l’Etiopia è uno tra i paesi con più bassa copertura internet al mondo, ma non immaginavo che in un ufficio internazionale potessero esistere ancora questi problemi, welcome to Etiopia!
Tutti i progetti che avevo di sentire il mondo con skype mi si sono vanificati sotto le mani, non vi dico che dispiacere ho a non avere internet perché è l’unico modo che si ha per rimanere in contatto e non sentirsi completamente in un altro mondo
A metà strada parlando con mamma e papà realizzo che il check-in chiude almeno mezz’ora prima del volo … mhhh sono le 18.00 siamo a San Giuliano imbottigliati in un traffico mai visto! Macchine, camion, neve casino … nooo perdo l’aereo!!!Ma cavolo, e si che me l’hanno detto 1000 volte di andare via prima perché a San Donato ci sarebbe stato molto traffico! Ma chi immaginava un casino così?
la lampada non è stata la pietra dello scandalo ( e chi vuole intendere, intenda) saremmo rimasti comnque imbottigliati.
“Dai papà fai guidare me che la faccio tutta in corsia d’emergenza! tanto anche se mi ritirano la patente non mi servirà per un anno.”
Ma papà “NO…guido io!” E se l’è sparata tutta lui la corsia d’emergenza, col rischio ritiro patente e multa esorbitante. Cosa non fa un papa per una figlia..”Papà ma tanto non arriviamo sono le 18.40 e non siamo ancora all’uscita”..Intanto chiamo un mio amico per avere in numero Lufthansa, ma chiaramente non esiste un operatore col quale parlare perché siamo tecnologici noi..prema 1 per l’inglese prema 2 per il cinese…e l’operatore?!! Ma oggi qualcuno non vuole che io parta…
E neve… e neve…
Non so papà come abbiamo fatto, ma io alle 19 ero in aeroporto.Mi butto giù dalla macchina e mi fiondo dal primo stuart Lufthansa che vedo … con tutta l’enfasi possibile lo supplico di imbarcarmi sull’aereo, anche senza bagagli (dopo una settimana che li preparavo con cura) l’importante è che io parta! Ero agitatissima, mancavano 15 min al decollo… “Guardi signorina”, (mi dice lo stuart) “forse ce la facciamo anche ad imbarcare i bagagli perché il volo è in ritardo, causa neve” THANKS GOD!!! E Grazie a mamma che ha pregato per tutto il viaggio!
Saluto i miei abbastanza rapidamente e VADO….ma n’do vado??? Aereo di 2 ore in ritardo quindi? Coincidenza a Francoforte persa! E va bhe almeno non è colpa mia! Cosi mi danno taxi ed albergo tutto rigorosamente già pagato da loro e mi dicono di ripresentarmi la mattina per il volo delle 10.00.
Dopo una notte in albergo ora aspetto solo di respirare l’aria d’ Etiopia…
Come inizio non c’è male, ma fortunatamente all’aeroporto trovo le ragazze subito che mi sono venute a prendere, una la conoscevo già le altre hanno facce simpatiche, meno male..il primo impatto è stato positivo.
Chiacchieriamo subito in macchina del più e del meno, nel frattempo osservo la città che mi scorre sotto gli occhi e cerco di intravedere che succede verso le 8.00 di sera in queste vie grandi del centro. Dall’aeroporto ci mettiamo una mezz’oretta ad andare a casa, passiamo dalla parte centrale di Addis Abeba e con mio stupore incontro un panorama completamente diverso da quello che mi ero immaginata. Immaginavo qualcosa più o meno come Nairobi, una grande megalopoli africana, con grandi ed alti palazzi ovunque, invece mi trovo tutti edifici bassi, rigorosamente con tetto in lamiera, piccoli negozietti a bordo strada che costeggiano le vie del centro. Un immagine cosi tranquilla, da non credere, pochissime luci… è sera e i negozi sono già chiusi, le strade asfaltate nella zona centrale hanno anche uno spartitraffico a volte con del verde nel mezzo. Ogni tanto sorge un grande palazzo in costruzione dove si più vedere solo lo scheletro in calcestruzzo armato e una fitta rete di pali stortissimi e alla vista molto precari, che servono da impalcatura. Mi hanno detto che 5 anni fa non esisteva neanche l’ombra di queste nuove costruzioni, ora invece pare che ne stiano costruendo abbastanza, ciò significa che un pochino l’economia inizia a girare anche qua.
Bhe arrivata a casa era buio e sono stata 5 minuti giusto per posare le valige e via per il centro ancora! Serata a base di cibo e musica tradizionale, bello, se non che, almeno mi ha ralletato la sorpresa della vista della casa … lascio perdere i dettagli vi dico solo che sembra una casa ante guerra senza più manutenzione..va bhe poteva andare peggio..come dicono qua “checcherellam” e cioè non c’è problema! Ancora non sapevo della perla…
L’indomani mattina pronta per connettermi ad internet ho avuto una bellissima sorpresa! L’ufficio va col modem, con la linea telefonica che per aprire una pagina ci mette 10 min ( e non sto scherzando) e continua a saltareeee!!!! Tra l’altro non riesco ad installare il modem sul mio pc, ergo non ho internet!!!
Assurdo … lo sapevo che l’Etiopia è uno tra i paesi con più bassa copertura internet al mondo, ma non immaginavo che in un ufficio internazionale potessero esistere ancora questi problemi, welcome to Etiopia!
Tutti i progetti che avevo di sentire il mondo con skype mi si sono vanificati sotto le mani, non vi dico che dispiacere ho a non avere internet perché è l’unico modo che si ha per rimanere in contatto e non sentirsi completamente in un altro mondo
Tabata Fioretto
Volontaria in Servizio Civile, Etiopia
Volontaria in Servizio Civile, Etiopia
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