venerdì 2 settembre 2011

AIDS: mare non più in tempesta per i pescatori tanzaniani

“Questo corso di formazione è stato molto importante per noi e le nostre comunità perché ora saremo in grado di diffondere informazioni esatte sul tema dell’HIV e dei diritti di genere”. Machano Khatibu, 49 anni, pescatore

“Il corso di formazione ci darà la possibilità di proteggere la nostra generazione e le prossime dall’ulteriore diffusione del virus dell’HIV e l’opportunità in futuro di affrontare e superare da soli la vulnerabilità delle nostre comunità alla diffusione dell’epidemia”. Idd Hassan, 25 anni, venditore di patatine fritte e Marian Mohamed, 22 anni, disoccupata.

Le parole di Machano, Idd e Marian sono colme di entusiasmo e fiducia nella possibilità di un cambiamento futuro, entusiasmo che essi hanno manifestato alla conclusione del corso di formazione svoltosi dal 2 al 5 Agosto a favore di donne e uomini che vivono nelle comunità di pescatori del Distretto di Bagamoyo. L’attività rientra nell’ambito dell’intervento che il CVM, in collaborazione con i partner locali, sta realizzando nelle zone costiere grazie al contributo della Regione Marche e del Comune di Torre San Patrizio (FM), con l’obiettivo di rafforzare la capacità di donne e ragazze di rispondere alla diffusione dell’epidemia dell’HIV.

È proprio l’universo femminile che in queste aree subisce maggiormente le conseguenze di estrema povertà e della mancanza di un sistema giuridico che sia in grado di proteggere i loro diritti. La vulnerabilità alla diffusione del virus HIV è una delle conseguenze più gravi.

Come afferma Marian, “le donne del mio villaggio non conoscono i loro diritti, non hanno alcun potere decisionale sia nell’ambito pubblico, sia nel contesto familiare; la violenza di genere è ancora un fenomeno molto diffuso”.

Il corso ha dato la possibilità ad 80 persone, tra cui uomini e donne di diversa età, di conoscere i rischi e le conseguenze connesse all’HIV e alle altre malattie sessualmente trasmissibili, quali sono i diritti umani e, nello specifico, quelli delle donne e dei bambini, di apprendere l’importanza dei servizi sanitari, in particolare del servizio domiciliare per le persone sieropositive, e del sostegno psicologico, morale e materiale necessario alle persone già affette dal virus per vivere la malattia in maniera positiva.

Il corso è stato inoltre l’occasione per invitare uomini e donne a discutere ed analizzare insieme i ruoli di genere all’interno della coppia e al di fuori, e l’opportunità di affrontare il tema della prevenzione all’HIV in maniera congiunta così da poter formulare strategie di azione che prevedano il diretto coinvolgimento di entrambi i generi.

La collaborazione tra uomo e donna, la condivisione dei problemi e la formulazione congiunta delle possibili soluzioni che tengano conto di entrambe le prospettive, rappresentano l’unica via di uscita verso una seria presa di coscienza del problema dell’HIV e l’affermazione graduale della parità di genere. Sicuramente costituiscono anche la via più sostenibile.


Valentina Romagnoletti

(Volontaria CVM in Servizio Civile - Tanzania)

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