venerdì 12 dicembre 2008

La battaglia del “guerriero” Tsegaye per la sua gente

Ha lo sguardo fermo e fiero Tsegaye Mekonnen, quando entra negli uffici CVM di Debre Marcos. La pelle particolarmente scura, all’estremo quasi della variegata gamma cromatica dell’ “homo etiope”, unita ai tratti somatici duri, decisi lo rende simile ad un guerriero dell’Africa nera, quale all’Occidente spesso appare attraverso immagini e stereotipi, se non fosse per il cappellino e la tuta che indossa.
E come un guerriero Tsegaye ha dovuto combattere in questi anni per il riscatto della sua gente, della sua terra, Basoliben, una delle 18 woreda dell’East Gojjam, dimenticata, troppo spesso lasciata a se stessa dalle autorità e dalle istituzioni. Almeno fino a quando, nel 2005, il PLWA’s facilitator del CVM venne nella comunità e spiegò che, formando un’associazione e promovendo attività produttive, anche gruppi vulnerabili e persone in difficoltà all’interno di quella piccola società avrebbero potuto avere un peso nei confronti delle istituzioni e migliorare le proprie condizioni di vita, materiali e non solo. Così nacque Addis Raye, PLWA’s Association di cui Tsegaye Mekonnen è fondatore e chair person, attualmente la prima per numero di attività nella Zona dell’East Gojjam.
“Il direttivo del CVM – racconta Tsegaye – ci ha sempre supportato e, anche grazie a questo, ora siamo formalmente riconosciuti dal Governo. Gli obiettivi di questa associazione sono quelli di combattere lo 'stigma' che riguarda le persone affette da HIV/AIDS, far capire loro che hanno dei diritti e come farli rispettare, il tutto attraverso un’intensa attività di informazione e di educazione a queste tematiche, cui va aggiunto anche il supporto materiale dell’HBC (Home Based Care, ndr), che continuamente promuoviamo. Inoltre, sono stati organizzati Management and Development Trainings, per facilitare la creazione di IGA (Income Generating Activities, ndr), e BBST (Basic Business Skills Training, ndr). Abbiamo adottato il sistema dei Revolving Funds (cioé Fondi Rotativi, ndr) con grande successo: le 33 persone coinvolte nel meccanismo hanno tutte generato profitto e le restituzioni dei prestiti sono andate tutte a buon fine, tanto che questa gente sta già accedendo ai crediti per il secondo round del RF, che, al primo giro, ha portato ad un profitto medio di 4.000 birr, che ciascuno ha potuto poi utilizzare per le proprie compere. Il CVM ha inizialmente contribuito con 27.000 birr per queste 33 persone, soldi che sono andati a coprire non solo le attività individuali, ma anche le spese per i mobili del nostro ufficio, per una fotocopiatrice e per tutti i documenti e i francobolli utili al riconoscimento legale dell’associazione.”
Continua il leader di Addis Raye con ben celato orgoglio, dietro i suoi tratti da guerriero d’ebano: “Tra le Income Generating Activities, la nostra associazione è riuscita a mettere in piedi un negozio-dispensa di soft drink, un hotel e pure ad organizzare tornei e partite di carambula. Sono molte le donne che fanno parte di questa associazione, che porta avanti ovviamente un’opera di sensibilizzazione e prevenzione dall’HIVAIDS. Ci occupiamo pure dei bambini orfani, per i quali sono stati forniti 14 alloggi, dati in affitto dalle persone coinvolte nei programmi IGA.”
“Sono felice – conclude Mekonnen – perchè il CVM ha dato attenzione alla mia zona, dove sono nato e cresciuto. Ci riempie d’orgoglio il vedere oggi ciò che siamo riusciti a creare: un hotel con 10 letti e tutto il resto. Prima di questo, la nostra area era un luogo dimenticato, abbondonato a se stesso. Perciò, oggi posso dire di aver raggiunto il mio obiettivo.” Così, il guerriero ha vinto la sua battaglia.

Simone Accattoli
Volontario in Servizio Civile, Etiopia

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