martedì 17 marzo 2009

Undici anni di maturità


È una ragazzina piuttosto alta per la sua età, 11 anni, quasi a simboleggiare quanto la vita l'abbia costretta a crescere troppo in fretta, poco tempo da dedicare a giochi spensierati con una madre malata e la continua necessità di guadagnare qualche soldo. Tutto ciò ha portato, comunque, la piccola “grande” Endalat Fenta ad avere le idee ben chiare, anche sui suoi sogni e obiettivi futuri, che tanto sanno di concretezza, legati come sono alle esperienze vissute.
“Vorrei diventare un medico, – confessa infatti la bambina, ora, con il supporto del CVM, studentessa presso la Scuola Elementare Shimbet – per poter aiutare mia madre e le persone come lei.” Già, quella madre che a lei non ha potuto fornire il sostegno che meritava, che le serviva, causa la malattia che l'ha colpita, quella piaga che da troppo tempo affligge il continente africano e l'Etiopia, in particolare, a livelli epidemici: l'AIDS. “Vivevo con mia madre – racconta Endalat – nella Woreda di Tiss Abay, non lontano dalla città di Bahir Dar, dove mia madre dovette venire, dopo essersi ammalata, per ricevere le cure necessarie. Così, andai a vivere da alcuni parenti, ma presto la situazione rese molto difficile proseguire i miei studi: ero continuamente impegnata in lavori pesanti, come quello di raccogliere e trasportare concimi per i campi. Allora, dovetti abbandonare la scuola. Poi, quando le condizioni di salute di mia madre cominciarono a migliorare, la raggiunsi finalmente a Bahir Dar. Tuttavia, non erano bei momenti per noi: mia madre non aveva lavoro e non sapevamo di che sopravvivere. Dopo non pochi problemi, l'associazione di persone sieropositive Mekdem Ethiopia, collaborando con gli uffici governativi, trovò per lei un piccolo posto di lavoro. Successivamente, con l'aiuto di questa stessa associazione e dalla Family Guidance Association of Ethiopia, abbiamo aperto un negozietto per la vendita di pane e tè.”
A questo punto, risolti o, per lo meno, affievoliti alcuni fondamentali problemi, il pensiero della piccola “grande” Endalat tornò subito alla scuola, al desiderio di conoscere ed imparare: “Volli entrare alla Scuola Elementare Shimbet, ma nuovi problemi emersero quando l'amministrazione scolastica mi chiese 30 birr per l'iscrizione. Io non li avevo, quindi non fui ammessa e saltai le lezioni per una settimana. Dopodiché, fortunatamente, un mio vicino di casa trovò per me, dall'amministrazione della Kebele, una libera licenza per l'istruzione.” Ma il percorso che porta alla scuola era ancora lungo e tortuoso per Endalat e non si fa riferimento alle polverose strade non asfaltate di Bahir Dar. É qui, all'inizio dell'anno accademico 2006/07, che entra in gioco la Comunità Volontari per il Mondo: “Aggirato il problema del pagamento per l'iscrizione, restava quello di come procurarsi il materiale scolastico. La Bahir Dar Orphan Children Association registrò il mio nome e lo segnalò al CVM per il programma di Educational Support. Così, dopo qualche giorno, ricevetti dal CVM tutto il materiale necessario per l'istruzione: penne, libri di testo, uniforme. Questo tipo di sostegno è stato molto importante, necessario per me, perché mia madre non aveva la possibilità di aiutarmi a comprare queste cose. Senza il sostegno del CVM, avrei dovuto interrompere ancora la scuola. Prima di entrare nel programma, ero pessimista riguardo al mio futuro scolastico: come avrei potuto pagare i miei studi? Ma ora, riesco a pensare positivo e spero di studiare ancora tanto per realizzare i miei obiettivi.”

Simone Accattoli
Volontario in Servizio Civile, Etiopia

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